Chisinau la sconosciuta
Chisinau è la capitale della Repubblica Moldova, nata nel 1991 sulle ceneri della ex Repubblica socialista sovietica di Moldova. E’ posizionata al centro della regione storica denominata Bessarabia.
Chisinau si erge lungo il corso del fiume Bìc, è una città molto verde (seconda in Europa solo a Kiev) e conta una popolazione di oltre 870.000 abitanti, distribuiti nei suoi 5 distretti urbani (Centru, Buiucani, Riscani, Ciocana e Botanica) su una superficie totale di 120 kmq in virtù degli enormi parchi che dividono i cinque settori che la costituiscono.
Durante l’epoca sovietica l’economia cittadina fu rivoluzionata da un’industrializzazione forzata che ne modificò il suo passato tipicamente rurale. Oggi Chisinau è un centro primario dell’industria e dei servizi e cerca di riscattare la vecchia infrastruttura sovietica attraverso la totale privatizzazione dell’economia e la sempre maggiore attrazione di capitali stranieri.
Arrivando in città si è subito colpiti dalla presenza delle enormi ciminiere del tele - riscaldamento della compagnia di stato termico, volute in epoca sovietica per far confluire acqua calda a tutte le case.
Ufficialmente l’acqua distribuita nelle case è dichiarata potabile ma, provenendo in larga misura dal fiume Nistru, nonostante sia filtrata, è sconsigliabile berla essendo questo fiume molto contaminato, in particolare nella parte alta che attraversa l’Ucraina, da dove nasce.
I giganteschi blocchi abitativi di stampo sovietico rappresentano la naturale estetica della città, tuttavia negli ultimi anni Chisinau è cambiata molto a causa di un intenso sviluppo urbanistico e la costruzione di moltissimi palazzi.
L’economia reale di fatto solo negli ultimi anni si sta muovendo, così molte persone che erano immigrate per lavoro in Italia, Spagna Grecia e Portogallo e tornavano in patria non vedevano altre soluzioni di investimenti che nel mattone. A differenza di ora nell’epoca sovietica fino al ‘89-91 le giovani coppie che si sposavano andavano a vivere con i genitori quindi in quegli anni non esisteva l’esigenza di un proprio spazio abitativo. Questa è la principale causa dell’attuale e incredibile sviluppo edilizio di questi ultimissimi anni: la città è un cantiere aperto.
Fino a pochi anni fa, inoltre, acquistare un terreno a Chisinau costava veramente poco, come la manodopera edile (ancora oggi è così). Insieme ai bassi costi dei materiali non importati dallo spazio europeo, questo ha permesso ai costruttori di ricavare enormi profitti. Tuttavia anche un appartamento di medie dimensioni, con gli stipendi della popolazione moldova, è alla portata solamente di chi guadagna all’estero. Molti degli appartamenti in costruzione appartengono a famiglie di immigrati o famiglie che hanno almeno 1-2 persone che lavorano all’estero. Le banche non danno mutui.
La città è sede di dodici università pubbliche e undici università private, dell'Accademia delle Scienze di Moldavia e di un gran numero di istituti che offrono sia educazione secondaria che primaria. Grazie al basso costo della vita, molti russi mandano a studiare i propri figli a Chisinau; numerosa anche la colonia di studenti da Israele.
Fin dall'epoca dell'Unione Sovietica, la città è divenuta una capitale simbolo del benessere e del socialismo economico. Ha un tenore di vita molto più elevato di altre città e delle aree rurali del paese.
In città si respira voglia d’Europa, oltre la lingua moldava e russa tutti gli studenti parlano almeno altre due lingue, in genere inglese e italiano, ma anche spagnolo, turco e francese.
Chisinau è la capitale di uno dei paesi più poveri d’Europa, ma è difficile rendersene conto camminando nelle sue strade, dove auto di grossa cilindrata sono posteggiate all’esterno dei ristoranti di lusso e giovani vestiti alla moda passeggiano lungo i viali alberati. Dopo gli anni del comunismo c’è voglia di divertirsi, come evidenzia la sua vivace vita notturna. Negli ultimissimi anni hanno aperto innumerevoli discoteche dove si balla a ritmo sfrenato musica di tendenza e vi suonano i migliori dj di Russia. Alcune sono molto esclusive e non hanno nulla da invidiare a quelle delle principali città europee. Le differenze: si fuma senza limitazioni, le ballerine sono in topless e nei bagni può capitare di vedere piccoli schermi che trasmettono film hard.
La vera Moldova si trova fuori Chisinau, infatti, appena lasciata la città, i villaggi testimoniano una realtà molto più dura: strade non asfaltate quasi impraticabili in inverno, con neve e pioggia per i contadini che portano i loro prodotti nei mercati della città, in particolare alla Plata centrale a ridosso di Stefan cel Mare, la principale arteria che prende il nome dal grande e forse unico personaggio di rilievo nella storia. Case senza bagni interni e reti fognarie, l’acqua prelevata dai pozzi, ovunque bambini che giocano scalzi nella terra.
Dopo gli eventi in Crimea l’attenzione della comunità mondiale si è fissata sulla Transnistria, la regione russofona della Moldavia che dichiarò la sua indipendenza già nel 1990 ma divenne de facto indipendente a seguito del conflitto armato conclusosi nel 1992; questa regione, di fatto, è un satellite del Cremlino.
L’Occidente sta tenacemente spingendo la Moldavia verso un confronto con la Russia.
Chisinau è sospesa tra il sogno europeo e il gioco russo, una storia ancora tutta da scrivere.
testo © Andrea Chiarucci